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La decisione di tingere una borsa di pelle nasce spesso dal desiderio di rinnovare un accessorio di valore o di adattarlo a nuove tendenze cromatiche. Quali sono le cose da sapere per non rovinare un accessorio di alto profilo? Approfondiamo insieme l’argomento. 

Tingere una borsa di pelle: tutto quello che devi sapere

La pelle è un materiale vivo, complesso, costituito da una struttura fibrosa che assorbe, riflette e trattiene pigmenti in modo variabile a seconda del tipo di concia. Tingere una borsa di pelle, quindi, non equivale a verniciare una superficie, bensì intervenire chimicamente su un materiale naturale, alterandone il colore in profondità.

Le tinture per tingere la pelle si distinguono principalmente in due categorie: a base d’acqua e a base di solvente. Le prime sono ecologiche, sicure da maneggiare e indicate per pellami sottili o delicati, tra cui il vitello o nappa.

Le seconde garantiscono una maggiore resistenza e intensità cromatica, ideali per borse strutturate o pelli con finiture più spesse. La scelta del colorante va effettuata in base al tipo di concia (vegetale o al cromo), poiché ogni pelle reagisce diversamente alla penetrazione e all’assorbimento del pigmento.

Nel caso di una elegante tracollina rossa in pelle, per esempio, la colorazione uniforme è essenziale per evitare differenze tonali tra le varie parti del manufatto, che potrebbero compromettere l’estetica del prodotto. Per ottenere uniformità, i professionisti applicano più mani di colore, alternando fasi di asciugatura naturale e lucidatura con spazzole morbide o panni di lana.

Tingere una borsa di pelle di moda è un’operazione che unisce estetica e tecnologia. Le maison di alta gamma utilizzano pigmenti ad alta resistenza alla luce, trattamenti anti-UV e finiture nanotecnologiche idrorepellenti. In ambito sartoriale, la tintura viene oltremodo utilizzata per creare effetti vintage o sfumature artistiche (“patina effect”), dove il colore viene modulato manualmente per valorizzare la tridimensionalità del pellame.

Gli errori da non commettere se vuoi tingere una borsa di pelle

Molti utenti, attratti dal fai da te, tendono a sottovalutare la complessità chimica della pelle e i rischi di un intervento mal gestito. 

Il primo errore è non conoscere il tipo di concia, poiché una pelle conciata al vegetale assorbe il colore molto più rapidamente rispetto a una pelle al cromo, e l’uso di solventi non idonei può alterarne la superficie, provocando macchie o aloni permanenti.

Inoltre, non rimuovere completamente i vecchi trattamenti protettivi può scatenare un effetto domino poco piacevole. Questi formano una barriera che impedisce al pigmento di penetrare, causando risultati irregolari e striature. 

È indubbio che oltremodo la scelta del colore potrebbe rovinare l’intero prodotto, tanto che i pigmenti reagiscono diversamente a seconda della base originale. Tingere un accessorio chiaro con una tinta troppo scura, in assenza di una base intermedia, può generare viraggi di tonalità indesiderati

Si consiglia di evitare detergenti domestici o alcool etilico: questi dissolvono le finiture superficiali e rendono la pelle porosa in modo incontrollato. Molti si chiedono “è possibile smacchiare una borsa di pelle?”: la risposta è affermativa se vengono utilizzati dei prodotti professionali e specifici. 

Tingere una borsa di pelle: è davvero il caso di darsi al fai da te?

L’idea di tingere una borsa di pelle online, acquistando kit domestici di colorazione, è sempre più diffusa. Ciò nonostante, la complessità della pelle e la variabilità delle sue risposte chimiche rendono il fai da te un’opzione rischiosa, in particolar modo per accessori di pregio.
Le tinture professionali richiedono una conoscenza precisa dei tempi di penetrazione, della pressione di applicazione e della compatibilità tra prodotti. Anche solo un eccesso di solvente, o una spazzolatura energica, può compromettere la superficie e alterare la consistenza del pellame.

Rivolgendosi a un laboratorio si ottiene un processo mirato, attraverso l’utilizzo di aerografi e lampade IR per la polimerizzazione in base al tipo di concia. Oltre a ciò, la valutazione cromatica è affidata a spettrofotometri, che verificano la coerenza del colore con standard industriali.

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